Titolo: EE Londra e Londra
Artista: L'officina della camomilla
Album: –
Autore del testo: Francesco de Leo
Note: Il titolo si scrive con le due "E" maiuscole all'inizio.
Bea:
Togliamoci i jeans e andiamo a far la spesa
a mangiare tranquilli fuori dal supermercato
tu riposi in t-shirt assurde, dinosauri
nuvole nere come bolle di Big Babol
Francesco:
Siamo lesbiche con le gambe accavallate nei negozi di dischi
e i tuoi fuseaux a pois
il tabacco alla pesca
un adagio d'archi
in una sigaretta
B & F:
Vodka, muffin, cake e Lumière
EE Londra e Londra è morta in discoteca
solo musica classica dal cuore delle tasche
del dicembre Montgomery bianco e sciarpa inglese
per te ho biscotti liquore e libri per bambini
EE Londra, Londra è morta in una rissa
in fondo ai coltelli
dei giovani di Sheffield
i binari, i K-way, un sofà, l'alcool di provincia
Francesco:
Mi porto sempre dietro
una fotocopia del freddo
B & F:
Lalelala
lalelalelala
Lalelala
lalelalelala
Lalelala
lalelalelala
Lalelala
lalelalelala
Francesco:
Contiamo i cerotti sulle guance della sera
e scriviamo piccolissimi pesci in francese
pubblichiamo i risultati dei nostri baci
e andiamo a dormire vestiti con le scarpe sporche di Bonn
e Portofino
B & F:
E poi
faremo tanti giri panoramici sui tetti
a lanciare sassi
in viso alla domenica
su un fiore sporco di fumo
un caffè alla canella
un pomeriggio di cielo guerra
di 70 cieli diversi
B & F:
In Lambretta sui cantieri come gatti
sui pianoforti
B & F:
EE Londra e Londra è morta in discoteca
solo musica classica dal cuore delle tasche
del dicembre Montgomery bianco e sciarpa inglese
per te ho biscotti, liquore e libri per bambini
EE Londra, Londra è morta in una rissa
in fondo ai coltelli
dei giovani di Sheffield
i binari, i K-way, un sofà, l'alcool di provincia
Francesco:
I said I bet that you look good on the dancefloor
I said I bet that you look good on the dancefloor
I said I bet that you look good on the dancefloor
I said I bet that you look good on the dancefloor
I said I bet that you look good on the dancefloor
I said I bet that you look good on the dancefloor
I said I bet that you look good on the dancefloor
I said I bet that you look good...
In questo blog raccolgo vari testi di canzoni che spesso non si trovano in giro su Internet.
martedì 18 giugno 2013
sabato 15 giugno 2013
Testo di "La vita agra II"
Titolo: La vita agra II
Artista: unòrsominòre.
Album: La vita agra
Autore del testo: Emiliano Merlin
A riuscire a dirlo meglio
avere più voglia
più tempo
più talento
Deludervi semmai
per provarvi che esisto
Puoi ricordarmi per favore chi sei?
Però ogni parola sceglila con attenzione
Tu mi conosci, tu lo sai
quanto detesto l'approssimazione
Ché un apostrofo non è un accento
mai
Tu che lo sai quanto stanca
passare una vita ad aspettare
che finalmente qualche cosa
ci sorprenda
E sorprendersi ancora a pensare
che vorremmo di più
Ritrovarci io e te a guardarci negli occhi
e pensare che
ci meritiamo di meglio e di più
di questa vita virata a seppia e tenuta giù
passata a parlare di rivoluzione su Facebook
Tu ricordami chi sei
stammi vicino se appena puoi
se il buio mi confonderà
stancherà gli occhi e le mani
tu riportami a casa
anche stasera
anche domani
E adesso non muoviamoci più
impariamo a non muoverci
a restare immobili
ad esser fermi, spietati e lucidi
e impariamo a non esser complici
e cominciamo a rinunciare
a non collaborare
a non collaborare
a non collaborare
Artista: unòrsominòre.
Album: La vita agra
Autore del testo: Emiliano Merlin
A riuscire a dirlo meglio
avere più voglia
più tempo
più talento
Deludervi semmai
per provarvi che esisto
Puoi ricordarmi per favore chi sei?
Però ogni parola sceglila con attenzione
Tu mi conosci, tu lo sai
quanto detesto l'approssimazione
Ché un apostrofo non è un accento
mai
Tu che lo sai quanto stanca
passare una vita ad aspettare
che finalmente qualche cosa
ci sorprenda
E sorprendersi ancora a pensare
che vorremmo di più
Ritrovarci io e te a guardarci negli occhi
e pensare che
ci meritiamo di meglio e di più
di questa vita virata a seppia e tenuta giù
passata a parlare di rivoluzione su Facebook
Tu ricordami chi sei
stammi vicino se appena puoi
se il buio mi confonderà
stancherà gli occhi e le mani
tu riportami a casa
anche stasera
anche domani
E adesso non muoviamoci più
impariamo a non muoverci
a restare immobili
ad esser fermi, spietati e lucidi
e impariamo a non esser complici
e cominciamo a rinunciare
a non collaborare
a non collaborare
a non collaborare
Testo di "La coscienza di meno"
Titolo: La coscienza di meno
Artista: unòrsominòre.
Album: unòrsominòre.
Autore del testo: Emiliano Merlin
Note: incerta la parte in cui si sente "dritto e dolorante", la prima parola non è del tutto chiara
Fino a qui
niente
di particolarmente stimolante
i soliti umori di circostanza in debito
d'ossigeno
Ma fino a qui
e Cristo com'è volgare
la lingua tra i denti
di chi dà in pasto alle masse
il suo ciarlare
E il punto è che ormai è tardi
per recriminare
Il punto è che come un cane ho seguito la scia
e l'odore mi ha trascinato ebete qui
dove provo a piacermi
io che passo il mio tempo a tentare di non sfigurare
per finire invece ancora e sempre
dritto e dolorante
e annegato nei soliti trucchi e discorsi
Ma il punto è qui
il punto è qui
il punto è
il punto è qui
Il punto è domandarsi
se mai si riuscirà davvero
a vedersi credibili
a sentirsi plausibili
Il punto è qui
il punto è qui
il punto è qui
il punto è qui
Artista: unòrsominòre.
Album: unòrsominòre.
Autore del testo: Emiliano Merlin
Note: incerta la parte in cui si sente "dritto e dolorante", la prima parola non è del tutto chiara
Fino a qui
niente
di particolarmente stimolante
i soliti umori di circostanza in debito
d'ossigeno
Ma fino a qui
e Cristo com'è volgare
la lingua tra i denti
di chi dà in pasto alle masse
il suo ciarlare
E il punto è che ormai è tardi
per recriminare
Il punto è che come un cane ho seguito la scia
e l'odore mi ha trascinato ebete qui
dove provo a piacermi
io che passo il mio tempo a tentare di non sfigurare
per finire invece ancora e sempre
dritto e dolorante
e annegato nei soliti trucchi e discorsi
Ma il punto è qui
il punto è qui
il punto è
il punto è qui
Il punto è domandarsi
se mai si riuscirà davvero
a vedersi credibili
a sentirsi plausibili
Il punto è qui
il punto è qui
il punto è qui
il punto è qui
Testo di "Non sono tranquillo"
Titolo: Non sono tranquillo
Artista: unòrsominòre.
Album: unòrsominòre.
Autore del testo: Emiliano Merlin
E il tempo stronzo
ed incapace
vomita almeno un altro
filo di voce
Anche oggi sono morto
sono morto
e tutto tace
qui tutto tace
qui tutto tace
qui tutto tace
qui tutto tace
qui tutto tace
E certo lo so, è solo un raggio che filtra
e sono metri ed atmosfere di profondità
Però chissà come ci si sente a ritornare in superficie
Qua sotto intanto,
io anche oggi
sono morto
io sono morto
e tutto tace
qui tutto tace
qui tutto tace
qui tutto tace
qui tutto tace
qui tutto tace
qui tutto tace
qui tutto tace
Qui tutto tace
qui tutto tace
qui tutto tace
qui tutto tace
qui tutto tace
qui tutto tace
qui tutto tace
qui tutto tace
qui tutto tace
qui tutto tace
Artista: unòrsominòre.
Album: unòrsominòre.
Autore del testo: Emiliano Merlin
E il tempo stronzo
ed incapace
vomita almeno un altro
filo di voce
Anche oggi sono morto
sono morto
e tutto tace
qui tutto tace
qui tutto tace
qui tutto tace
qui tutto tace
qui tutto tace
E certo lo so, è solo un raggio che filtra
e sono metri ed atmosfere di profondità
Però chissà come ci si sente a ritornare in superficie
Qua sotto intanto,
io anche oggi
sono morto
io sono morto
e tutto tace
qui tutto tace
qui tutto tace
qui tutto tace
qui tutto tace
qui tutto tace
qui tutto tace
qui tutto tace
Qui tutto tace
qui tutto tace
qui tutto tace
qui tutto tace
qui tutto tace
qui tutto tace
qui tutto tace
qui tutto tace
qui tutto tace
qui tutto tace
venerdì 14 giugno 2013
Testo di "La guerra dei pastelli a cera"
Titolo: La guerra dei pastelli a cera
Artista: L'officina della camomilla
Album: –
Autore del testo: Francesco de Leo
Con un colpo di spugna
cancelliamo le farmacie
ti disegno una tigre
e un coltello di plastica
per spaventare i bambini
e convincerli a ucciderti
Una manovra a tenaglia
intorno ai tuoi fianchi larghi
una manovra a tenaglia
intorno ai tuoi fianchi
Ti farò la guerra coi pastelli a cera
ti farò una guerra tutta colorata
come te la farò io la guerra
non te l'avrà fatta nessun altro
oh, come te la farò io la guerra
Sei scappata a Belgrado
su una bici che perdeva colore
Quando piove su un foglio
le matite non restano
E sei tornata da me
un braccio rotto e i capelli azzurri
Piena di nuvole nere
nella tua ultima estate
Solo nuvole nere
nella tua ultima estate
Artista: L'officina della camomilla
Album: –
Autore del testo: Francesco de Leo
Con un colpo di spugna
cancelliamo le farmacie
ti disegno una tigre
e un coltello di plastica
per spaventare i bambini
e convincerli a ucciderti
Una manovra a tenaglia
intorno ai tuoi fianchi larghi
una manovra a tenaglia
intorno ai tuoi fianchi
Ti farò la guerra coi pastelli a cera
ti farò una guerra tutta colorata
come te la farò io la guerra
non te l'avrà fatta nessun altro
oh, come te la farò io la guerra
Sei scappata a Belgrado
su una bici che perdeva colore
Quando piove su un foglio
le matite non restano
E sei tornata da me
un braccio rotto e i capelli azzurri
Piena di nuvole nere
nella tua ultima estate
Solo nuvole nere
nella tua ultima estate
Testo di "Le notti difficili"
Titolo: Le notti difficili
Artista: unòrsominòre.
Album: unòrsominòre.
Autore del testo: Emiliano Merlin
E allora, allora cosa
mi dice lei
allora sarà il caso di inventarsi qualcosa di meglio
e che almeno stavolta non sia
il solito sbaglio di credersi splendidi
contro ogni evidenza
e malgrado l'assenza di un briciolo di serenità
però come si fa
però come si fa
E non era
giuro che non era questa
non era questa la vita che mi aspettava
Così anche tu saluterai
quei giorni passati a rincorrere il vento e riempirsi la testa di idee
e non so se le sento più o è solo il riverbero antico di forze che avevo
quando non tutto era nemico
E imparo ad ammettere che
non sempre si riesce ad imporsi sui propri buffissimi limiti
semplicemente
non sempre ce la si fa
non sempre ce la si fa
E non era
giuro che non era questa
non era questa la vita che mi aspettava
che mi aspettava
E allora, allora cosa
mi dice lei
e allora sarà proprio il caso di inventarsi qualcosa ma che sia speciale
perché lasciarsi passare fa male
perché lasciarsi passare fa male
E non era
giuro che non era questa
non era questa la vita che mi aspettava
che mi aspettava
Non era
Non era questa la vita che mi aspettava
che mi aspettava
Artista: unòrsominòre.
Album: unòrsominòre.
Autore del testo: Emiliano Merlin
E allora, allora cosa
mi dice lei
allora sarà il caso di inventarsi qualcosa di meglio
e che almeno stavolta non sia
il solito sbaglio di credersi splendidi
contro ogni evidenza
e malgrado l'assenza di un briciolo di serenità
però come si fa
però come si fa
E non era
giuro che non era questa
non era questa la vita che mi aspettava
Così anche tu saluterai
quei giorni passati a rincorrere il vento e riempirsi la testa di idee
e non so se le sento più o è solo il riverbero antico di forze che avevo
quando non tutto era nemico
E imparo ad ammettere che
non sempre si riesce ad imporsi sui propri buffissimi limiti
semplicemente
non sempre ce la si fa
non sempre ce la si fa
E non era
giuro che non era questa
non era questa la vita che mi aspettava
che mi aspettava
E allora, allora cosa
mi dice lei
e allora sarà proprio il caso di inventarsi qualcosa ma che sia speciale
perché lasciarsi passare fa male
perché lasciarsi passare fa male
E non era
giuro che non era questa
non era questa la vita che mi aspettava
che mi aspettava
Non era
Non era questa la vita che mi aspettava
che mi aspettava
Testo di "Gagarin"
Titolo: Gagarin
Artista: unòrsominòre.
Album: unòrsominòre.
Autore del testo: Emiliano Merlin
Un tempo
c'era il tempo di chiedersi
quali fossero
le giuste domande da porsi
Ricordi
il cosmo era immenso
e Gagarin d'oro e d'incenso orbitava lassù
e i nostri pensieri
lassù
E gli orizzonti c'erano ancora
lontanissimi
prima che il secolo nuovo
li portasse qui
Gli orizzonti
quelli c'erano ancora
linea che unisce lo spazio col mare
adesso invece la possiamo toccare
I nostri orizzonti
ce li fanno toccare
Ce li fanno
toccare
Ce li fanno toccare
sono oggettini curiosi
o nell'ipotesi migliore
un minuto di gloria
E sono oggettini curiosi
o nell'ipotesi migliore
due minuti di gioia
due minuti di gioia
Artista: unòrsominòre.
Album: unòrsominòre.
Autore del testo: Emiliano Merlin
Un tempo
c'era il tempo di chiedersi
quali fossero
le giuste domande da porsi
Ricordi
il cosmo era immenso
e Gagarin d'oro e d'incenso orbitava lassù
e i nostri pensieri
lassù
E gli orizzonti c'erano ancora
lontanissimi
prima che il secolo nuovo
li portasse qui
Gli orizzonti
quelli c'erano ancora
linea che unisce lo spazio col mare
adesso invece la possiamo toccare
I nostri orizzonti
ce li fanno toccare
Ce li fanno
toccare
Ce li fanno toccare
sono oggettini curiosi
o nell'ipotesi migliore
un minuto di gloria
E sono oggettini curiosi
o nell'ipotesi migliore
due minuti di gioia
due minuti di gioia
giovedì 13 giugno 2013
Testo di "Perdenti più sani"
Titolo: Perdenti più sani
Artista: unòrsominòre.
Album: La vita agra
Autore del testo: Emiliano Merlin
La sigaretta accesa per nascondercisi dietro
Sorrisi indieperdenti più sani
Sul dancefloor
con le pinne, lo spritz e gli occhiali
Eccola qua, l'estetica del disimpegno
la deontologia dell'aperitivo
Sì, può piacere o non piacere
ma in fin dei conti è brutta come il culo
Le parole sono importanti
chi parla male, pensa male e vive male
Per esempio i DJ non suonano ai concerti
mettono solamente i dischi che hanno fatto altri
Non sai che farsi un'opinione è terribilmente complesso
Io preferisco di gran lunga questo abominevole appiattirsi al ribasso
Tanto che mi frega,
io alle feste mi diverto un sacco
e faccio molta conversazione
Stando comunque
sempre bene attento
a non sbilanciarmi mai
meglio non approfondire
meglio apparir carino e farsi voler bene
che dover argomentare
Restare a casa da solo
un sabato sera
preferirei morire
Guardarmi allo specchio
e in un istante realizzare
di non vederci proprio niente di speciale
Le opinioni di Carlo Pastore
Dente che canta l'amore
Siamo tutti musicisti,
siamo tutti grandi artisti con il ciuffo di ordinanza
corriamo a far presenza
Artista: unòrsominòre.
Album: La vita agra
Autore del testo: Emiliano Merlin
La sigaretta accesa per nascondercisi dietro
Sorrisi indieperdenti più sani
Sul dancefloor
con le pinne, lo spritz e gli occhiali
Eccola qua, l'estetica del disimpegno
la deontologia dell'aperitivo
Sì, può piacere o non piacere
ma in fin dei conti è brutta come il culo
Le parole sono importanti
chi parla male, pensa male e vive male
Per esempio i DJ non suonano ai concerti
mettono solamente i dischi che hanno fatto altri
Non sai che farsi un'opinione è terribilmente complesso
Io preferisco di gran lunga questo abominevole appiattirsi al ribasso
Tanto che mi frega,
io alle feste mi diverto un sacco
e faccio molta conversazione
Stando comunque
sempre bene attento
a non sbilanciarmi mai
meglio non approfondire
meglio apparir carino e farsi voler bene
che dover argomentare
Restare a casa da solo
un sabato sera
preferirei morire
Guardarmi allo specchio
e in un istante realizzare
di non vederci proprio niente di speciale
Le opinioni di Carlo Pastore
Dente che canta l'amore
Siamo tutti musicisti,
siamo tutti grandi artisti con il ciuffo di ordinanza
corriamo a far presenza
Testo di "Il mattino del 26 luglio"
Titolo: Il mattino del 26 luglio
Artista: unòrsominòre.
Album: La vita agra
Autore del testo: Emiliano Merlin
Parliamoci chiaro,
chi parla di calcio non è innocente,
non esser conscio è esser complice
non esser conscio è esser complice
parliamoci chiaro, la lotta di classe è così fuori moda mio caro
e ognuno è democratico, ognuno è popolare
ognuno è di buon cuore, ma per sentito dire
tutti a sporcarsi di libertà
senza sapere cosa vuol dire
Bella nazione
di rincoglioniti
15 milioni di semianalfabeti
e un altro quarto non capisce quel che legge
È la stagione delle pioggie
pettinati mediante telescherno
ad ascoltare massaie e opinionisti
a dir cazzate in coda alle poste
Evadere il cervello
lamentarsi,
perdonarsi anche quello
incollati alle tonache, ai servi e ai leccaculi
Sempre ignoranti come cani
a dar retta alle labbra bavose di un vecchio con l'ictus
a un delinquente pagliaccio,
ai suoi deliri da pazzo
Ma la verità
è che non ci frega un cazzo
E voi
che fra poco, prima o poi
direte male di lui
dove siete nascosti, in questi anni di merda
siete rimasti col culo incollato al divano
a guardare la Domenica Sportiva o l'olocausto nucleare
Voi che sorridete alla vita,
per non esser volgari
voi, persone normali
voi persone normali
ve ne tirate fuori
silenziosi come faine
imperturbabili nella devastazione
E c'è in regalo di serie in dotazione
un bel 25 luglio per ogni generazione
fascisti la sera, partigiani a colazione
Ma la grammatica della Resistenza è indecifrabile ormai,
la grammatica della Resistenza non la decifriamo
Bisognerebbe saper dire di no
privarsi di qualcosa, declinare un invito
rinunciare al compenso, alla paga più alta
all'applauso standard, all'aperitivo
a cavalcare l'onda
Per rialzarsi in piedi,
la testa in su
Rialzarsi in piedi...
Artista: unòrsominòre.
Album: La vita agra
Autore del testo: Emiliano Merlin
Parliamoci chiaro,
chi parla di calcio non è innocente,
non esser conscio è esser complice
non esser conscio è esser complice
parliamoci chiaro, la lotta di classe è così fuori moda mio caro
e ognuno è democratico, ognuno è popolare
ognuno è di buon cuore, ma per sentito dire
tutti a sporcarsi di libertà
senza sapere cosa vuol dire
Bella nazione
di rincoglioniti
15 milioni di semianalfabeti
e un altro quarto non capisce quel che legge
È la stagione delle pioggie
pettinati mediante telescherno
ad ascoltare massaie e opinionisti
a dir cazzate in coda alle poste
Evadere il cervello
lamentarsi,
perdonarsi anche quello
incollati alle tonache, ai servi e ai leccaculi
Sempre ignoranti come cani
a dar retta alle labbra bavose di un vecchio con l'ictus
a un delinquente pagliaccio,
ai suoi deliri da pazzo
Ma la verità
è che non ci frega un cazzo
E voi
che fra poco, prima o poi
direte male di lui
dove siete nascosti, in questi anni di merda
siete rimasti col culo incollato al divano
a guardare la Domenica Sportiva o l'olocausto nucleare
Voi che sorridete alla vita,
per non esser volgari
voi, persone normali
voi persone normali
ve ne tirate fuori
silenziosi come faine
imperturbabili nella devastazione
E c'è in regalo di serie in dotazione
un bel 25 luglio per ogni generazione
fascisti la sera, partigiani a colazione
Ma la grammatica della Resistenza è indecifrabile ormai,
la grammatica della Resistenza non la decifriamo
Bisognerebbe saper dire di no
privarsi di qualcosa, declinare un invito
rinunciare al compenso, alla paga più alta
all'applauso standard, all'aperitivo
a cavalcare l'onda
Per rialzarsi in piedi,
la testa in su
Rialzarsi in piedi...
Testo di "Train to nowhere"
Titolo: Train to nowhere
Artista: Brown and the Leaves
Album: –
Autore del testo: Mattia Del Moro
Note: Il testo è la traduzione in inglese di una lettera scritta dal nonno di Del Moro, Giulio Cargnelutti, e indirizzata alla moglie Eugenia: Cargnelutti l'aveva scritta sul treno, durante la partenza per Buchenwald. Testo ricostruito a orecchio, potrebbe contenere qualche errore.
Goodbye my dear, don't
worry,
I'll come back home soon.
Train runs now to
I don't know where but my faith in God is true.
Even if I'm not sure
you will read this letter,
I keep on writing to
tell to our daughter I miss her
and my love for you
will be stronger than...
will be stronger than...
will be stronger than...
death.
Because of the still
air
I'm afraid to fall
asleep
I see no lights here,
but some glances between the pieces of wood.
I have recognized my
friend of school,
he doesn't say a word,
but he seems
seems to
tell me with his eyes
"we'll come back soon to our families".
And I'll be stronger than
I'll be stronger than...
I'll be stronger than...
death.
Artista: Brown and the Leaves
Album: –
Autore del testo: Mattia Del Moro
Note: Il testo è la traduzione in inglese di una lettera scritta dal nonno di Del Moro, Giulio Cargnelutti, e indirizzata alla moglie Eugenia: Cargnelutti l'aveva scritta sul treno, durante la partenza per Buchenwald. Testo ricostruito a orecchio, potrebbe contenere qualche errore.
Goodbye my dear, don't
worry,
I'll come back home soon.
Train runs now to
I don't know where but my faith in God is true.
Even if I'm not sure
you will read this letter,
I keep on writing to
tell to our daughter I miss her
and my love for you
will be stronger than...
will be stronger than...
will be stronger than...
death.
Because of the still
air
I'm afraid to fall
asleep
I see no lights here,
but some glances between the pieces of wood.
I have recognized my
friend of school,
he doesn't say a word,
but he seems
seems to
tell me with his eyes
"we'll come back soon to our families".
And I'll be stronger than
I'll be stronger than...
I'll be stronger than...
death.
Testo di "Le piccole foglie"
Titolo: Le piccole foglie
Artista: Lecrevisse
Album: Le piccole foglie EP
Autore del testo: Emiliano Merlin
Certe sere poi
si sentiva poco
a parte i battiti
del cuore e del suo gioco
da assopire in un goccio di tè
bastava un unico
richiamo per scappare
e nascondersi un'ora o finché
anche fuori si poteva respirare
e forse è vero che sapevo perdonare
prima che tutto abbruttisse
E ora che cos'è che mi toglie il fiato?
L'unico farmaco valido è un certo torpore astuto
che mi accoglie e mi riempie di sé
E la leggerezza è un cucciolo impaurito
nascosto sotto le pile di pagine
Ma forse è solo che non sono proprio nato
per vivere...
Chissà se è vero che
sapevo perdonare
prima che tutto abbruttisse
E non ricordo se sapevo perdonare
Artista: Lecrevisse
Album: Le piccole foglie EP
Autore del testo: Emiliano Merlin
Certe sere poi
si sentiva poco
a parte i battiti
del cuore e del suo gioco
da assopire in un goccio di tè
bastava un unico
richiamo per scappare
e nascondersi un'ora o finché
anche fuori si poteva respirare
e forse è vero che sapevo perdonare
prima che tutto abbruttisse
E ora che cos'è che mi toglie il fiato?
L'unico farmaco valido è un certo torpore astuto
che mi accoglie e mi riempie di sé
E la leggerezza è un cucciolo impaurito
nascosto sotto le pile di pagine
Ma forse è solo che non sono proprio nato
per vivere...
Chissà se è vero che
sapevo perdonare
prima che tutto abbruttisse
E non ricordo se sapevo perdonare
Testo di "Gli Ex-Otago e la Jaguar gialla"
Titolo: Gli Ex-Otago e la Jaguar gialla
Artista: Ex-Otago
Album: Mezze Stagioni
Autore del testo: Maurizio Carucci
Se il mio domani fosse simile ad una cartolina di Canazei
Forse ci andrei un po' più spesso
L'angoscia del futuro viene a letto con me
Ultimamente il mio umore mi fa il gioco delle tre carte
E se non riesci a guadagnare
con quello che sai fare
Ti toccherà farlo con quello che non sai fare
E se non riesci a guadagnare
con quello che vuoi fare
Ti toccherà farlo con quello che non vuoi fare
Come si fa a trent'anni
Ad essere in perfetta forma
Avrei bisogno di un amico in banca
Tu dimmi come si fa
A trent'anni una persona in gamba
Avrei bisogno di una Jaguar gialla
Se il mio domani fosse simile
Ad una vecchia foto in scogliera
Forse sarei più disteso
Avremmo più energie per le nostre fantasie
Avremmo più occasioni
per disegnare paesaggi
E se non riesci a guadagnare
con quello che sai fare
Ti toccherà farlo con quello che non sai fare
E se non riesci a guadagnare
con quello che vuoi fare
Ti toccherà farlo con quello che non vuoi fare
Come si fa a trent'anni
Ad essere in perfetta forma
Avrei bisogno di un amico in banca
Tu dimmi come si fa
A trent'anni una persona in gamba
Avrei bisogno di una Jaguar gialla
Artista: Ex-Otago
Album: Mezze Stagioni
Autore del testo: Maurizio Carucci
Se il mio domani fosse simile ad una cartolina di Canazei
Forse ci andrei un po' più spesso
L'angoscia del futuro viene a letto con me
Ultimamente il mio umore mi fa il gioco delle tre carte
E se non riesci a guadagnare
con quello che sai fare
Ti toccherà farlo con quello che non sai fare
E se non riesci a guadagnare
con quello che vuoi fare
Ti toccherà farlo con quello che non vuoi fare
Come si fa a trent'anni
Ad essere in perfetta forma
Avrei bisogno di un amico in banca
Tu dimmi come si fa
A trent'anni una persona in gamba
Avrei bisogno di una Jaguar gialla
Se il mio domani fosse simile
Ad una vecchia foto in scogliera
Forse sarei più disteso
Avremmo più energie per le nostre fantasie
Avremmo più occasioni
per disegnare paesaggi
E se non riesci a guadagnare
con quello che sai fare
Ti toccherà farlo con quello che non sai fare
E se non riesci a guadagnare
con quello che vuoi fare
Ti toccherà farlo con quello che non vuoi fare
Come si fa a trent'anni
Ad essere in perfetta forma
Avrei bisogno di un amico in banca
Tu dimmi come si fa
A trent'anni una persona in gamba
Avrei bisogno di una Jaguar gialla
Testo di "Patrizia"
Titolo: Patrizia
Artista: Ex-Otago
Album: Mezze Stagioni
Autori del testo: Maurizio Carucci, Alberto "Pernazza" Argentesi
Maurizio:
Patrizia ti ho conosciuto e ti chiamavo sfitinzia
Patrizia lucidalabbra gusto liquirizia
Patrizia le tue battute piene di malizia
Patrizia solo potessi tornerei a Gorizia
Uoooooo Patrizia
Scialalà
Uoooooo Patrizia
Tu eri più matura di me
Ma eri gelosa di
Samanta
Sul lungomare abbiam toccato i sessanta
Samanta col califfone tipico anni ottanta
Samanta a manifestare contro Coca e Fanta
Samanta mi dicevi che mia madre
era una santa
Uoooooo Samanta
Scialalà
Uoooooo Samanta
Paura poca
Passione tanta
Uoooooo Cristina
Scialalà
Uoooooo Cristina
Le tue parole la mia autostima
Pernazza:
Patrizia occhi color liquirizia
So che la nostra era più di un'amicizia
Riavvolgo il film di quell'estate a Gorizia
Anche se tu eri già lontana
Aeroplanini di carta venti di tramontana
Guardo le diapositive sotto una luce un po' strana
Che tu sfuggivi sotto un piumino anni ottanta
Sullo sfondo un altro sguardo
Samanta
Ho sentito la nostra canzone sulla radio che canta
Mi piacevi perché avevi la quarta
Ma non sopportavo che leggessi Siddharta
O Samanta paura poca passione tanta
Tutto evaporato in un bicchiere di fanta
Lacrime sorrisi
Mille biglietti smarriti
Ritrovare castagne sotto vecchi vestiti
Flashback emozionale
Ma nulla sarà mai come prima
Cristina
Te lo ricordi quel pomeriggio in cantina
Artista: Ex-Otago
Album: Mezze Stagioni
Autori del testo: Maurizio Carucci, Alberto "Pernazza" Argentesi
Maurizio:
Patrizia ti ho conosciuto e ti chiamavo sfitinzia
Patrizia lucidalabbra gusto liquirizia
Patrizia le tue battute piene di malizia
Patrizia solo potessi tornerei a Gorizia
Uoooooo Patrizia
Scialalà
Uoooooo Patrizia
Tu eri più matura di me
Ma eri gelosa di
Samanta
Sul lungomare abbiam toccato i sessanta
Samanta col califfone tipico anni ottanta
Samanta a manifestare contro Coca e Fanta
Samanta mi dicevi che mia madre
era una santa
Uoooooo Samanta
Scialalà
Uoooooo Samanta
Paura poca
Passione tanta
Uoooooo Cristina
Scialalà
Uoooooo Cristina
Le tue parole la mia autostima
Pernazza:
Patrizia occhi color liquirizia
So che la nostra era più di un'amicizia
Riavvolgo il film di quell'estate a Gorizia
Anche se tu eri già lontana
Aeroplanini di carta venti di tramontana
Guardo le diapositive sotto una luce un po' strana
Che tu sfuggivi sotto un piumino anni ottanta
Sullo sfondo un altro sguardo
Samanta
Ho sentito la nostra canzone sulla radio che canta
Mi piacevi perché avevi la quarta
Ma non sopportavo che leggessi Siddharta
O Samanta paura poca passione tanta
Tutto evaporato in un bicchiere di fanta
Lacrime sorrisi
Mille biglietti smarriti
Ritrovare castagne sotto vecchi vestiti
Flashback emozionale
Ma nulla sarà mai come prima
Cristina
Te lo ricordi quel pomeriggio in cantina
Testo di "Una vita col riporto"
Titolo: Una vita col riporto
Artista: Ex-Otago
Album: Mezze Stagioni
Autore del testo: Maurizio Carucci
La mia città la tua Elisabetta
Ma guarda il tempo come passa in fretta
Regalerò la mia vecchiaia alla petanque
e farò gite ben organizzate la domenica
La mia città sarà sempre quella
la tua Elisabetta
sarà solo un ricordo
Non riesco a immaginarmi ancora senza capelli
Infatti quasi quasi mi farò un bel riporto
Infatti mi farò un bel riporto
Ma chi lo sa
Ma chi lo vuol sapere
Se sarò contento se starò bene
Non guardo la TV io non mi perdo di vista
e per fare la spesa mi porto la lista
Alla mia età pensare alla vecchiaia
non è normale qualcosa non va
Non riesco a immaginarmi ancora senza capelli
Infatti quasi quasi mi farò un bel riporto
Infatti mi farò un bel riporto
Mi troverò una bicicletta
Sarò senza una casa
Avrò una compagna fissata con le erbe officinali
Non tiferò ai Mondiali
La partite con te due pari
Ma che bello quel ritratto mosso
Una vita col riporto
Artista: Ex-Otago
Album: Mezze Stagioni
Autore del testo: Maurizio Carucci
La mia città la tua Elisabetta
Ma guarda il tempo come passa in fretta
Regalerò la mia vecchiaia alla petanque
e farò gite ben organizzate la domenica
La mia città sarà sempre quella
la tua Elisabetta
sarà solo un ricordo
Non riesco a immaginarmi ancora senza capelli
Infatti quasi quasi mi farò un bel riporto
Infatti mi farò un bel riporto
Ma chi lo sa
Ma chi lo vuol sapere
Se sarò contento se starò bene
Non guardo la TV io non mi perdo di vista
e per fare la spesa mi porto la lista
Alla mia età pensare alla vecchiaia
non è normale qualcosa non va
Non riesco a immaginarmi ancora senza capelli
Infatti quasi quasi mi farò un bel riporto
Infatti mi farò un bel riporto
Mi troverò una bicicletta
Sarò senza una casa
Avrò una compagna fissata con le erbe officinali
Non tiferò ai Mondiali
La partite con te due pari
Ma che bello quel ritratto mosso
Una vita col riporto
Testo di "Dance A.M."
Titolo: Dance A.M.
Artista: Ex-Otago
Album: Mezze Stagioni
Autore del testo: Maurizio Carucci
This morning
Our nights
And your breath and your breath and your breath
Spring time with you
on December in my bedroom
This morning it's all right
And no stress and no stress and no stress
Spring time with you
on December in my bedroom
Sometimes on my mind
Friday on my mind
Spring time on my mind today
Artista: Ex-Otago
Album: Mezze Stagioni
Autore del testo: Maurizio Carucci
This morning
Our nights
And your breath and your breath and your breath
Spring time with you
on December in my bedroom
This morning it's all right
And no stress and no stress and no stress
Spring time with you
on December in my bedroom
Sometimes on my mind
Friday on my mind
Spring time on my mind today
Testo di "Figli degli hamburger"
Titolo: Figli degli hamburger
Artista: Ex-Otago
Album: Mezze Stagioni
Autori del testo: Maurizio Carucci, Alberto "Pernazza" Argentesi
Maurizio:
Noi figli degli hamburger
Noi che ceniamo bevendo cocktail
Noi preferiamo andare in strada
con un fuoristrada
Noi figli degli hamburger
capodanno tutti i week-end
Noi si festeggia col computer
Noi figli degli hamburger
Abbronzatissimi a novembre
Usciamo dritti dalle curve
Noi figli degli hamburger
Che al matrimonio ci vuole il DJ
Vogliamo il sole quando piove
Una vita una carriera
Un'amante quando si fa sera
Se ti fai poche domande
avrai tutte le risposte
Pernazza:
Noi generazione 2.0
Noi figli degli hamburger
Usciamo dritti dalle curve
Scarpe di Prada
Nuovo fuoristrada
Tramonto in riviera
Si pranza di sera
Noi generazione 2.0
Alba chiara dal finestrino nero
Reduci dall'impero
Usciamo dritti dalle curve
Incredibile ma vero
Noi figli degli hamburger
Un tranquillo weekend di paura
Ci perdiamo nelle chat
sempre pronti all'avventura
Noi discoteca, aperitivo e poi
Figli degli hamburger
Maurizio:
Una vita una carriera
Un'amante quando si fa sera
Se ti fai poche domande
avrai tutte le risposte
Un'aragosta una pelliccia
Una terza casa in riviera
Se ti fai poche domande
avrai tutte le risposte
Artista: Ex-Otago
Album: Mezze Stagioni
Autori del testo: Maurizio Carucci, Alberto "Pernazza" Argentesi
Maurizio:
Noi figli degli hamburger
Noi che ceniamo bevendo cocktail
Noi preferiamo andare in strada
con un fuoristrada
Noi figli degli hamburger
capodanno tutti i week-end
Noi si festeggia col computer
Noi figli degli hamburger
Abbronzatissimi a novembre
Usciamo dritti dalle curve
Noi figli degli hamburger
Che al matrimonio ci vuole il DJ
Vogliamo il sole quando piove
Una vita una carriera
Un'amante quando si fa sera
Se ti fai poche domande
avrai tutte le risposte
Pernazza:
Noi generazione 2.0
Noi figli degli hamburger
Usciamo dritti dalle curve
Scarpe di Prada
Nuovo fuoristrada
Tramonto in riviera
Si pranza di sera
Noi generazione 2.0
Alba chiara dal finestrino nero
Reduci dall'impero
Usciamo dritti dalle curve
Incredibile ma vero
Noi figli degli hamburger
Un tranquillo weekend di paura
Ci perdiamo nelle chat
sempre pronti all'avventura
Noi discoteca, aperitivo e poi
Figli degli hamburger
Maurizio:
Una vita una carriera
Un'amante quando si fa sera
Se ti fai poche domande
avrai tutte le risposte
Un'aragosta una pelliccia
Una terza casa in riviera
Se ti fai poche domande
avrai tutte le risposte
Testo di "Ricominciamo da 3"
Titolo: Ricominciamo da 3
Artista: Ex-Otago
Album: Mezze Stagioni
Autore del testo: Maurizio Carucci
Mi piacerebbe incontrarti
una mattina o un pomeriggio
e parlare del tempo
Mi piacerebbe abbracciarti
sopra una balla di fieno e aspettare l'inverno
Sto soffrendo il mal di mare
e anche camminando
sotto questo sole
ondeggio uguale
Ho imboccato la statale
e anche se non ti vedo
e anche se non ti sento
sto male uguale
Dovevamo partire in tre
Io te e l'amore
Ma uno non è venuto e
non so il perché
Dovevamo partire in tre
Io te e l'amore
Ma uno non è venuto e
e non si parte
Mi piacerebbe scoprirmi
Farti vedere la mia casa
con la luce della luna piena
Mi piacerebbe cercarti
per poi trovarci mezzi nudi
in un campo di fiori
Sto soffrendo il mal di mare
e anche camminando
sotto questo sole
ondeggio uguale
Ho imboccato la statale
e anche se non ti vedo
e anche se non ti sento
sto male uguale
Dovevamo partire in tre
Io te e l'amore
Ma uno non è venuto e
non so il perché
Dovevamo partire in tre
Io te e l'amore
Ma uno non è venuto e
e non si parte
Artista: Ex-Otago
Album: Mezze Stagioni
Autore del testo: Maurizio Carucci
Mi piacerebbe incontrarti
una mattina o un pomeriggio
e parlare del tempo
Mi piacerebbe abbracciarti
sopra una balla di fieno e aspettare l'inverno
Sto soffrendo il mal di mare
e anche camminando
sotto questo sole
ondeggio uguale
Ho imboccato la statale
e anche se non ti vedo
e anche se non ti sento
sto male uguale
Dovevamo partire in tre
Io te e l'amore
Ma uno non è venuto e
non so il perché
Dovevamo partire in tre
Io te e l'amore
Ma uno non è venuto e
e non si parte
Mi piacerebbe scoprirmi
Farti vedere la mia casa
con la luce della luna piena
Mi piacerebbe cercarti
per poi trovarci mezzi nudi
in un campo di fiori
Sto soffrendo il mal di mare
e anche camminando
sotto questo sole
ondeggio uguale
Ho imboccato la statale
e anche se non ti vedo
e anche se non ti sento
sto male uguale
Dovevamo partire in tre
Io te e l'amore
Ma uno non è venuto e
non so il perché
Dovevamo partire in tre
Io te e l'amore
Ma uno non è venuto e
e non si parte
Testo di "Basmati"
Titolo: Basmati
Artista: L'officina della camomilla
Album: –
Autore del testo: Francesco de Leo
Conchiglie in zona 4
viale Fornarini
Goleador, brioches due granite di papaya
la spiaggia
una Moleskine mista a Glitter
e la baia
pacchi di carta da imballaggio
Ma l'indie osé
e SEGA Mega Drive...
I cartoni di Tavernello come foglie
l'isola i fiori neri nella fontanella
gli smarties sono banchi di pesci nella tua bocca
I parquet tropicali di gennaio
il tuo orologio disegnato sul polso
e quanto sei brava a giocare a Tetris
con le stagioni
Però, ti andrebbe di fare un collage tra i nostri cuori?
E oggi l'estate è una sigaretta
Le tinte per capelli
e i campi di basket
cameretta Manchester dell'83
I cavalcavia maudit
Le Nike maudit
Le tute maudit
E palloncini neri al posto del silenzio come un milkshake
che cade
sui disegni di Pierpane
Artista: L'officina della camomilla
Album: –
Autore del testo: Francesco de Leo
Conchiglie in zona 4
viale Fornarini
Goleador, brioches due granite di papaya
la spiaggia
una Moleskine mista a Glitter
e la baia
pacchi di carta da imballaggio
Ma l'indie osé
e SEGA Mega Drive...
I cartoni di Tavernello come foglie
l'isola i fiori neri nella fontanella
gli smarties sono banchi di pesci nella tua bocca
I parquet tropicali di gennaio
il tuo orologio disegnato sul polso
e quanto sei brava a giocare a Tetris
con le stagioni
Però, ti andrebbe di fare un collage tra i nostri cuori?
E oggi l'estate è una sigaretta
Le tinte per capelli
e i campi di basket
cameretta Manchester dell'83
I cavalcavia maudit
Le Nike maudit
Le tute maudit
E palloncini neri al posto del silenzio come un milkshake
che cade
sui disegni di Pierpane
Testo di "Senontipiacefalostesso"
Titolo: Senontipiacefalostesso
Artista: L'officina della camomilla
Album: Senontipiacefalostesso Uno
Autore del testo: Francesco de Leo
Note: Il testo pubblicato su Maxilyrics si riferisce alla vecchia versione.
C'è tutto un universo nei chewing gum
quando casca giù l'inverno
travestito da fiorista
fischia e mangia neve sulle scale
e tira uno starnuto alla ringhiera
Era la stagione della discoteca
dei tuoi cento fiori orrendi sepolti in biblioteca
e tu ballavi senza dischi
e ti aggiustavi i capelli
nelle porte della metropolitana
Sei leggera quando pieghi le cose
leggera come un mazzo di fiori neri
sul cestino di una bici
che taglia un campo bianco
che sembra un foglio
che sembra un libro
che sembra una barchetta di carta sul frigo
Che io ti ho sempre chiamata senza sapere il tuo nome
io ti ho sempre chiamata senza sapere il tuo nome
io ti ho sempre chiamata senza sapere il tuo nome
io ti ho sempre chiamata senza sapere il tuo nome
Parli della casa che non costruisco
con un soppalco una terrazza
e un cinema sul soffitto
che sta a Berlino quando piove
che sta a New York quando c'è il sole
Quando fumi fuori dal panificio
appena scesa dal tuo piccolo tram tu
mi aspetti
con la colazione in mano
in un sacchetto con su scritto il mio nome
fra un miliardo di lettere
Che io ti ho sempre chiamata senza sapere il tuo nome
io ti ho sempre chiamata senza sapere il tuo nome
io ti ho sempre chiamata senza sapere il tuo nome
io ti ho sempre chiamata senza sapere il tuo nome
E la tua macchina alle 4 del mattino
è piena di stelle marine
quando scoppi a piangere
perché non riesci a dirmi che ti piace il mare
che ti piacciono i quadri
le colline gialle e le piante grasse
Che io ti ho sempre chiamata senza sapere il tuo nome
io ti ho sempre chiamata senza sapere il tuo nome
io ti ho sempre chiamata senza sapere il tuo nome
io ti ho sempre chiamata senza sapere il tuo nome
Un occhio verde e un occhio azzurro
che non ci vedono
da lontano
vorrei vederti una domenica di dicembre
passeggiare con gli occhiali
con un pugno di sabbia nella borsa
Artista: L'officina della camomilla
Album: Senontipiacefalostesso Uno
Autore del testo: Francesco de Leo
Note: Il testo pubblicato su Maxilyrics si riferisce alla vecchia versione.
C'è tutto un universo nei chewing gum
quando casca giù l'inverno
travestito da fiorista
fischia e mangia neve sulle scale
e tira uno starnuto alla ringhiera
Era la stagione della discoteca
dei tuoi cento fiori orrendi sepolti in biblioteca
e tu ballavi senza dischi
e ti aggiustavi i capelli
nelle porte della metropolitana
Sei leggera quando pieghi le cose
leggera come un mazzo di fiori neri
sul cestino di una bici
che taglia un campo bianco
che sembra un foglio
che sembra un libro
che sembra una barchetta di carta sul frigo
Che io ti ho sempre chiamata senza sapere il tuo nome
io ti ho sempre chiamata senza sapere il tuo nome
io ti ho sempre chiamata senza sapere il tuo nome
io ti ho sempre chiamata senza sapere il tuo nome
Parli della casa che non costruisco
con un soppalco una terrazza
e un cinema sul soffitto
che sta a Berlino quando piove
che sta a New York quando c'è il sole
Quando fumi fuori dal panificio
appena scesa dal tuo piccolo tram tu
mi aspetti
con la colazione in mano
in un sacchetto con su scritto il mio nome
fra un miliardo di lettere
Che io ti ho sempre chiamata senza sapere il tuo nome
io ti ho sempre chiamata senza sapere il tuo nome
io ti ho sempre chiamata senza sapere il tuo nome
io ti ho sempre chiamata senza sapere il tuo nome
E la tua macchina alle 4 del mattino
è piena di stelle marine
quando scoppi a piangere
perché non riesci a dirmi che ti piace il mare
che ti piacciono i quadri
le colline gialle e le piante grasse
Che io ti ho sempre chiamata senza sapere il tuo nome
io ti ho sempre chiamata senza sapere il tuo nome
io ti ho sempre chiamata senza sapere il tuo nome
io ti ho sempre chiamata senza sapere il tuo nome
Un occhio verde e un occhio azzurro
che non ci vedono
da lontano
vorrei vederti una domenica di dicembre
passeggiare con gli occhiali
con un pugno di sabbia nella borsa
Testo di "Città mostro di vestiti"
Titolo: Città mostro di vestiti
Artista: L'officina della camomilla
Album: Senontipiacefalostesso Uno
Autore del testo: Francesco de Leo
La zona militare sfavilla
mentre lei passa spettinata
Cielo detersivo e di corsa
Fiorisce bene la città
mostro di vestiti
io sono un cinema di medicine
Adolescenza fumogeno
per coprire la COIN di Piazza 5 giornate
Il macello di neve stava ancora in Germania
Ti parlavo di cose tristi
ma mastodontiche
Dopo le avventure al Pracchi
nelle stanze slot
V L T
Il tram che sfonda l'autunno e forma un buco
di mille vicoli
io mi annoio sulla scala antincendio
vado ad est
là ci sono più divani da bruciare
La tratta Piola-Villa Fiorita
è un patrimonio di ganci, grano, cantiere spaccato e viola violento
Lei è una tigre timida
divora la campagna degli aeroporti
ha i vestiti di suo padre
con la mattina capovolta
nuota a rana nelle dispense e... e...
Brera è sepolta di tramonti
luccica strana e sprofonda nei fiori oscuri
e nei fiori chiari
nei super-spacci alimentari
e intanto scoppiano le edicole
e i licei sono zeppi di lucertole
e io sputo dalla finestra
Ho una mansarda che funziona come un veliero
Vieni da me, facciamo la pasta al burro
a mezzanotte
Vedere le rondini
che divampano dalle gru
sono momenti
di alta pasticceria
Artista: L'officina della camomilla
Album: Senontipiacefalostesso Uno
Autore del testo: Francesco de Leo
La zona militare sfavilla
mentre lei passa spettinata
Cielo detersivo e di corsa
Fiorisce bene la città
mostro di vestiti
io sono un cinema di medicine
Adolescenza fumogeno
per coprire la COIN di Piazza 5 giornate
Il macello di neve stava ancora in Germania
Ti parlavo di cose tristi
ma mastodontiche
Dopo le avventure al Pracchi
nelle stanze slot
V L T
Il tram che sfonda l'autunno e forma un buco
di mille vicoli
io mi annoio sulla scala antincendio
vado ad est
là ci sono più divani da bruciare
La tratta Piola-Villa Fiorita
è un patrimonio di ganci, grano, cantiere spaccato e viola violento
Lei è una tigre timida
divora la campagna degli aeroporti
ha i vestiti di suo padre
con la mattina capovolta
nuota a rana nelle dispense e... e...
Brera è sepolta di tramonti
luccica strana e sprofonda nei fiori oscuri
e nei fiori chiari
nei super-spacci alimentari
e intanto scoppiano le edicole
e i licei sono zeppi di lucertole
e io sputo dalla finestra
Ho una mansarda che funziona come un veliero
Vieni da me, facciamo la pasta al burro
a mezzanotte
Vedere le rondini
che divampano dalle gru
sono momenti
di alta pasticceria
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