giovedì 13 giugno 2013

Testo di "Il mattino del 26 luglio"

Titolo: Il mattino del 26 luglio
Artista: unòrsominòre.
Album: La vita agra
Autore del testo: Emiliano Merlin

Parliamoci chiaro,
chi parla di calcio non è innocente,
non esser conscio è esser complice
non esser conscio è esser complice

parliamoci chiaro, la lotta di classe è così fuori moda mio caro
e ognuno è democratico, ognuno è popolare
ognuno è di buon cuore, ma per sentito dire
tutti a sporcarsi di libertà
senza sapere cosa vuol dire

Bella nazione
di rincoglioniti
15 milioni di semianalfabeti
e un altro quarto non capisce quel che legge

È la stagione delle pioggie
pettinati mediante telescherno
ad ascoltare massaie e opinionisti
a dir cazzate in coda alle poste

Evadere il cervello
lamentarsi,
perdonarsi anche quello
incollati alle tonache, ai servi e ai leccaculi
Sempre ignoranti come cani
a dar retta alle labbra bavose di un vecchio con l'ictus
a un delinquente pagliaccio,
ai suoi deliri da pazzo

Ma la verità
è che non ci frega un cazzo

E voi
che fra poco, prima o poi
direte male di lui
dove siete nascosti, in questi anni di merda
siete rimasti col culo incollato al divano
a guardare la Domenica Sportiva o l'olocausto nucleare

Voi che sorridete alla vita,
per non esser volgari
voi, persone normali
voi persone normali
ve ne tirate fuori
silenziosi come faine
imperturbabili nella devastazione

E c'è in regalo di serie in dotazione
un bel 25 luglio per ogni generazione
fascisti la sera, partigiani a colazione

Ma la grammatica della Resistenza è indecifrabile ormai,
la grammatica della Resistenza non la decifriamo

Bisognerebbe saper dire di no
privarsi di qualcosa, declinare un invito
rinunciare al compenso, alla paga più alta
all'applauso standard, all'aperitivo
a cavalcare l'onda

Per rialzarsi in piedi,
la testa in su
Rialzarsi in piedi...

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